Trovare un luogo in cui l’innovazione sia alla portata di tutti, un luogo che offra la chiave per dare forma a nuove idee e collaborare con appassionati ed esperti oggi è più possibile che mai. Alla fine di luglio ha aperto le sue porte Makerland, un concept store pensato per coniugare il nuovo artigianato 2.0 alle tecnologie innovative e al mondo delle stampanti 3D. Lo store Makerland è uno spazio semplice, concepito nella logica della “grande vetrina trasparente”, in cui si è invitati ad entrare e a vivere un’esperienza personale. Gli allestimenti sono realizzati con scaffalature industriali e legni mdf colorati che creano un effetto di “caldo freddo” molto accogliente. Sulla stessa linea di semplicità sono stati pensati i pavimenti, l’illuminazione e la comunicazione del negozio, diretta e concisa, in stile web.
Il layout è molto intuitivo, lo spazio è aperto e il visitatore si sente facilmente a proprio agio grazie alla possibilità di muoversi con libertà nei vari settori.
Questo concept aperto e non definito nelle aree, offre la possibilità di utilizzare le superfici che lo compongono per varie attività come la vendita, la consulenza, la formazione e l’organizzazione di eventi, elementi importanti per parlare al consumatore moderno.
Abbiamo deciso di dedicare uno spazio a Makerland nel nostro sito per due motivi: il primo è che questo è un ottimo esempio di integrazione dell’uso della tecnologia e dell’innovazione all’interno di uno spazio di vendita – tema a noi molto caro e già proposto in altri articoli. Il secondo motivo è che la vera novità rappresentata da Makerland non è tanto da ricercarsi nel concept, quanto nella sua collocazione all’interno di una galleria commerciale tradizionale.
Attraverso il coinvolgimento di un grande player della GDO come Auchan e realtà leader dell’innovazione tecnologica come Talent Garden, Opendot e Sharazad, gli spazi tradizionali di vendita finalmente cominciano ad integrarsi anche in Italia con luoghi di innovazione e sperimentazione, espressione del nostro tempo!
Fonte immagini: Gabriella Simone/ Google